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Intestino pigro, torna la settimana di prevenzione


In Italia, tredici milioni di persone soffrono di forme più o meno gravi di stipsi. Dal 13 al 17 novembre, questi soggetti potranno recarsi direttamente in circa 100 centri ospedali, cliniche e studi medici per sottoporsi gratuitamente a un esame specialistico.



È questo il programma della Seconda Settimana Nazionale per la diagnosi e la cura dell’intestino pigro. L’evento, come lo scorso anno, è patrocinato dal Ministero della Salute, dalla SIMG, Società Italiana di Medicina Generale, e da Cittadinanzattiva - Tribunale per i Diritti del Malato.



Le visite contribuiranno a far emergere un disturbo di cui i cittadini parlano poco per imbarazzo, ma soprattutto perché spesso sono convinti che il problema dell’intestino pigro sia cronico, cioè senza soluzione. «Non è così, invece», precisa il professor Antonio Longo, Presidente Onorario della SIUCP, Società Italiana Unitaria di Colonproctologia, «guarire è possibile, soprattutto con l’aiuto del colonproctologo, uno specialista ancora poco conosciuto in Italia, capace di formulare diagnosi precise sull’origine di ciascun disturbo e di indicare la terapia migliore da seguire».
«In particolare», prosegue il professor Longo, «per le forme più gravi di stipsi, dovute ad un’ostruzione meccanica alla defecazione (che interessa il 10-15% circa di coloro che soffrono di stitichezza), causata da prolasso vaginale o rettale, è possibile oggi sottoporsi a un intervento chirurgico mininvasivo, rapido e poco doloroso, che permette di guarire ponendo fine anche ad imbarazzi e perdite di tempo collegate al disturbo».
27/10/2006

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